Quanto costa creare un’app?

DY: “Dipende dall’app che vuoi fare”.
CLIENTE: “Sì, ma più o meno quanto costa?”

Questo siparietto per noi è la quotidianità. “Quanto costa un’app?” è una delle prime domande che ci viene fatta, non solo da parte dei nostri clienti, ma da chiunque abbia l’idea di svilupparne una e scopre che siamo un’agenzia di sviluppo digitale specializzata nel campo delle applicazioni mobile.
L’effetto è sempre un po’ disturbante, un po’ come andare da un architetto e chiedere: “quanto costa una casa?” O entrare in un concessionario d’auto multimarca e chiedere: “quanto costa un’auto nuova?”

Quindi sì, la domanda è ingenua alle orecchie di un addetto ai lavori, ma per un profano non lo è affatto e quindi, dato che ognuno di noi di fatto è un utilizzatore di almeno una dozzina di app, e più che qualcuno sicuramente ha pensato di farsi la sua, eccoci qui a fare un po’ di chiarezza sui costi di produzione di un app mobile.

Perché mi serve un’app?

Doverosa, e brevissima premessa. Con la diffusione prevalente dell’utilizzo degli smartphone la maggior parte delle aziende hanno sviluppata la propria app per avere un contatto più diretto con i loro clienti e migliorare processi come vendite, marketing e soprattutto il customer care.
Avere un’app nel 2022 (che non significa necessariamente averne una su misura), significa essere costantemente tra le mani e sotto gli occhi del tuo cliente, ed intercettarne i bisogni esattamente quando arrivano, in quanto il tratto mente braccio cellulare è assai breve.

Sebbene sempre più siti web siano ottimizzati per essere visualizzati correttamente negli smartphone (sito web responsive), l’esperienza di uso di un’app è infinitamente più coinvolgente, veloce e semplificata ed ottimizzata per ciascun sistema operativo presente sui dispositivi mobili.
Oltre al semplice fatto che non tutte le app hanno bisogno di una connessione internet per funzionare, mentre il sito web necessariamente sì.

La sola motivazione valida che un’azienda possa muovere oggi per non volerne una è: I miei clienti presenti (E futuri!) non hanno un dispositivo mobile!

È un mondo difficile?

Dipende.
Creare un’applicazione mobile è una questione complicata e richiede un notevole dispendio di tempo, denaro ed energia. E quando l’intero business dell’azienda si basa su un’applicazione mobile, come Uber o Clubhouse solo per citarne un paio, i costi e i tempi di sviluppo diventano il fattore decisivo del successo.

Come in ogni altro ambito lavorativo che includa una fase di progettazione, anche nel mondo dello sviluppo digitale non è pensabile di dare una quotazione precisa senza uno studio preliminare del progetto, nemmeno per un “semplice” sito web.
Il progetto di un’app, a differenza di un sito web, è molto più complesso. Ci sono molti più fattori da considerare e impattano in modo molto più significativo sul costo di sviluppo.
Le variabili che possono influenzare lo sviluppo, e di conseguenza i costi, sono veramente tante, e spesso possono cambiare a lavori in corso come, ad esempio, variazione del target, modifiche al design, richiesta di funzioni extra, e così via.

E quindi, il prezzo?

Basandoci sulla nostra esperienza di sviluppo e sugli studi fatti da Cleveroad e Goodfirm, per stilare una scala di prezzo di sviluppo semplificata fino alla banalità, per facilitarne il più possibile la comprensione.
Stimiamo quindi il prezzo di sviluppo, dividendo le applicazioni in 3 gruppi in base al livello di complessità: semplice, media e complessa.

  • Un’app semplice, con funzioni basiche di login, ricezione dati e condivisione, semplice gestione di database, funzioni di notifica, può costare da 30.000 a 90.000 euro.

  • Un’app di complessità media, con gestione dei pagamenti, e-commerce e gestione dei pagamenti, integrazione con social media o applicazioni/database/hardware esterni, varia da 50.000 fino a 120.000 euro.

  • Applicazioni complesse, con funzioni sofisticate di machine learning, AR, di gestione di enormi database o con livelli altissimi di sicurezza, possono tranquillamente superare i 200.000 euro.

Avevi in mente altri costi? Non ti preoccupare, sei in buona compagnia e se stai leggendo questo articolo possiamo supporre che non stai pensando di implementare la nuova app per tua banca o competere con Amazon, Netflix o Facebook (o ci stavi pensando?).
Avrai notato che la forbice di prezzo è molto estesa anche all’interno di ogni gruppo, e il motivo sarà presto spiegato nei paragrafi seguenti.

Ah, aspetta, quasi dimenticavo. Se stiamo pensando di fare un’app commerciale, cioè che ha bisogno di utenti per produrre utile per te, non dimenticarti di aggiungere il budget per il marketing, che potrebbe eguagliare o superare il costo dello sviluppo.

Come mai costa così tanto?

Già, come mai?
E magari ti stai pure chiedendo come mai ci sono piattaforme che permettono di creare le proprie app “gratis” e “fai da te” in pochi minuti.
Forse è il caso di porsi una domanda diversa: Queste applicazioni low-cost rispondono alle esigenze del target di riferimento e alle esigenze del mio business? Sono funzionali, sicure, in linea con le ultime politiche sulla privacy & policy? Termini e condizioni rispettano i processi dell’applicazione?
La risposta è ni.
È un po’ come costruire un’automobile con un kit di montaggio. Garantisce un funzionamento basico ma il risultato dipende da te, e il rischio è tutto tuo.
Il motivo è che manca la struttura di base, ovvero un progetto studiato per il caso specifico (il tuo). Quindi se non sei un esperto, avrai solo sprecato il tuo tempo e dovrai contattare a posteriori dei professionisti per rattoppare il progetto.

“Se pensi che un professionista ti costi troppo, non sai quanto ti costerà un dilettante”

È una citazione che calza a pennello, soprattutto se pensi che le sanzioni da parte del garante della privacy si aggirano attorno ai 6.000 euro per ogni login (yes per ogni utente della tua app) se i dati non vengono trattati correttamente.
Nessun professionista serio ti farà un progetto per una app Nativa quando ti può bastare una web-app, ma ti renderà consapevole di questo.

Un consiglio da due soldi? Incontra più di un’azienda, e poi, da quella che ti convince di più, chiedi uno studio preliminare, che ti costerà sicuramente meno di un progetto sbagliato, ti aiuterà a capire meglio gli ambiti dell’app e, soprattutto ti permetterà già di avere degli elementi grafici e strutturali da poter mostrare ad azionisti, investitori e ad altri professionisti.

Ed ecco che si torna alla domanda di partenza di questo articolo:

Quanto costa sviluppare un’app?

Scopriamolo insieme, addentrandoci nei processi che determinano il costo di un’app.

  1. Progetto di sviluppo

  2. Tipologia

  3. Linguaggio di programmazione

  4. Scelta del back-end

  5. Design di interfaccia

  6. Funzionalità

  7. Promozione

  8. Manutenzione


1.Progetto di sviluppo

Qualsiasi sia l’applicazione da sviluppare avrà il suo progetto personalizzato e anch’esso potrà subire variazioni di prezzo perché parte innanzitutto da un’idea che potrà mutare col tempo. La pianificazione dello sviluppo dell’app è indispensabile del processo per comprendere chiaramente ogni aspetto dell'app mobile che andremo a sviluppare.
Strutturare il progetto e pianificare le fasi aiuterà a limitare i cambi d’idea e a conoscere in modo preciso i costi di ogni fase.
Se non è già stato Inizialmente ci si dedica completamente allo studio: Ricerche di mercato e analisi aziendale, identificazione dei requisiti, definizione delle funzionalità e degli obiettivi dell'app, scelta delle tecnologie, pianificazione delle tempistiche.
Ogni errore in questa fase è come una pallina di neve che rotola dalla cima della montagna, arrivata a valle diventerà una valanga. Solitamente i risultati della fase di pianificazione sono ben documentati per guidare i clienti e l'intero team di sviluppo durante le altre fasi di sviluppo.

2.Tipologia dell’applicazione

Il secondo punto da considerare è la tipologia di app che andremo a creare: social network, gioco, e-commerce, ecc…
Questo fattore influenza significativamente il costo di sviluppo. Per fare un esempio pratico prendiamo Amazon che è protagonista assoluto dell’e-commerce, con centinaia di migliaia di prodotti che spedisce in tutto il mondo e accetta pagamenti in centinaia di valute diverse. Amazon sta lavorando sull’integrazione dell’e-commerce direttamente sulla piattaforma Amazon Prime per rispondere alla continua evoluzione del mondo digitale per fare in modo che, mentre state guardando l’ultimo film di 007 potrete acquistare direttamente il suo smoking, comprarvi uno shaker per il Martini, un orologio Omega o una Aston Martin… Soltanto parlando di queste cose, possiamo renderci conto di quanto cambi la complessità e, di conseguenza, il costo di un’app.
Quindi determinare la precisa categoria della tua app e le estensioni che deve avere è fondamentale per l’implementazione del progetto.

3. Linguaggio di programmazione

Il terzo punto da affrontare è scegliere per quali piattaforme e sistemi operativi sviluppare l’app.
Nella fase di analisi del progetto bisogna assolutamente definire le tecnologie di sviluppo rispondendo alle seguenti domande:

  • Vogliamo creare un’app solo per i dispositivi iOS? Solo Android? Entrambi?
    Vogliamo includere anche i Windows Phone nel progetto? E per fortuna che i BlackBerry non ci sono più!

  • Vogliamo che l’applicazione sia realizzata in linguaggio ibrido e che possa girare su entrambe le piattaforme, oppure vogliamo usare un linguaggio nativo per ogni sistema operativo?

  • È prevista anche una web app?

4. Scelta del back-end

Per semplificare la comprensione di questo punto, considera che l’app (qualsiasi app) che vedi sul suo telefono, è il front-end, ovvero l’interfaccia utente, che è solo una parte, una piccola parte di un’app.
Per costruire un’app, indipendentemente dal design e dal linguaggio di programmazione del front-end, abbiamo bisogno di implementare un back-end, ovvero l’infrastruttura dove salvare i dati e creare le connessioni logiche, permettendo le interazioni e le funzioni: Il pannello di amministrazione che consente di amministrare le funzioni dell’app e gestire l’attività degli utenti.
Come avrai già capito, il back-end non è standard, viene creato in base a ciò che serve e può essere più o meno complesso a seconda della tipologia di applicazione e dell’attività da fare su di essa.

5.Design dell’interfaccia

Solitamente questa è la parte sulla quale si dedica più attenzione, non perché sia la più complessa, ma perché identifica tutto ciò che è visibile all’interno dell’app da parte dell’utente finale. Il design e le interfacce sono elementi fondamentali per ottimizzare l’esperienza dell’utente nell’applicazione, la loro scelta non è casuale o guidate semplicemente dall’estetica, il tutto dipende dagli obiettivi che si desidera raggiungere: applicazioni con tipologie diverse potranno avere funzioni comuni ma inseriti in interfacce diverse in base all’esperienza utente che si vuole dare.
Il design dell’interfaccia può essere la più grande arma di diffusione e apprezzamento di un’app, come il suo peggior nemico e non è MAI da sottovalutare.
Il Design di interfaccia, sottende al binomio aureo del Design: “Forma = Funzione".
Pertanto, gli sforzi maggiori nel design di interfaccia vengono dedicati allo studio dell'esperienza utente (UX - User eXperience ) ovvero ricerca e analisi dell’approccio umano all’interfaccia nell’iterazione con l’architettura di navigazione dell'app, attraverso l’analisi dei flussi e dei primi Wireframe. Il processo è tanto più complesso, e tanto più rischioso, tanto più è originale e lontano dallo standard di applicazioni simili (pensiamo all’interfaccia di Clubhouse, così diversa e apparentemente contro-intuitiva rispetto alla ormai classica e interfaccia degli altri social).
Solo successivamente si passa alla creazione del design dell’interfaccia utente vera e propria (UI - User Interface) dove vengono analizzato lo stile del brand (loghi, icone e colori), la grafica, le icone, i contenuti e le transizioni per arrivare al prototipo finito. Solo questo processo può richiedere dalle 80 fino alle 400 ore di lavoro. Quindi un’app che richieda uno studio personalizzato e originale del design di interfaccia allungherà i tempi di sviluppo facendone lievitare i costi.

6.Funzionalità

A questo punto sembra quasi inutile da dire ma il costo di qualsiasi applicazione dipende dalle funzioni che dovrà presentare. Aggiungere una funzionalità come un modulo contatti, creazione profilo utente o altri moduli standard è abbastanza semplice per uno sviluppatore, ma funzionalità più complesse come la geolocalizzazione, realtà aumentata o funzioni basate su machine learning (es. riconoscimento di volti, di abitudini, etc…) richiede tempi maggiori. Per fare un esempio pratico, creare un’app per un negozio di parrucchiere per prenotare gli appuntamenti rientra nella classe “app semplice”, ma se all’interno della stessa applicazione vogliamo inserire la funzionalità che permetta di inquadrare l’utente mostrandogli come sta con l’anteprima del taglio ecco che, con una sola funzione, l’app diventa estremamente più complessa e costosa.

Promozione:

Bene , abbiamo sviluppato l’app che salverà il mondo… Ma se nessuno la scarica il mondo rimarrà quel che è! Hai presente il flop di Immuni?
Quando parliamo del costo di un’applicazione non dobbiamo considerare soltanto i costi di design, sviluppo, testing e ottimizzazione dell’esperienza utente ma anche i costi di promozione.

Solitamente il piano promozionale parte in concomitanza con lo sviluppo, spesso questa fase fornisce importanti spunti di riflessione tramite domanda poste al target di riferimento, per esempio, sui vari canali social al fine di ottenere suggerimenti da implementare nella prima o nelle future release.
Quando invece l’app è pronta, il team marketing dovrà pubblicizzarla sullo store di riferimento e sui vari canali online e offline affinché l’app ottenga la visibilità necessaria e venga scaricata dal target di riferimento.
Simile al concetto di SEO, anche per le app hanno un processo di ottimizzazione per migliorare la loro visibilità all’interno degli App Store e viene chiamo ASO (App Store Optimization) e si svolge attraverso attività che mirano a far ottenere all’app un migliore posizionamento rispetto ai competitor e a farla apparire per prima tra i risultati quando gli utenti effettuano una ricerca.

Manutenzione:

Spesso sottostimati o addirittura omessi da certi preventivi, troviamo i costi di manutenzione e di gestione.
Si tratta di costi vivi da sostenere per mantenere la tua app online e si attestano intorno al 25% del costo di sviluppo, salvo ovviamente lo sviluppo di funzionalità complesse che non erano contemplate nella fase iniziale.
Il mercato digitale, specialmente quello delle app, è in crescita continua e in costante mutamento, basti pensare a quanti aggiornamenti vengono rilasciati annualmente per i soli sistemi operativi dei dispositivi, introducendo nuove funzioni come Face ID, rivisitazione della privacy, gestione delle password, nuove integrazioni con dispositivi terzi, etc… Giocoforza è indispensabile un costante aggiornamento delle applicazioni.

I servizi di manutenzione possono comprendere:

  • La gestione del servizio di hosting e server;

  • I certificati per le notifiche;

  • Il costo o licenza di API di terze parti;

  • L’assistenza;

  • L’aggiornamento dei sistemi operativi;

  • La correzione dei bug;

  • Il miglioramento delle prestazioni;

  • Il supporto alle app di terze parti;

  • Lo sviluppo di nuove funzionalità.

Considera inoltre che, come per lo sviluppo, anche gli aggiornamenti necessitano di una fase di testing e di bug fixing affinché gli errori, che sono una naturale conseguenza di uno sviluppo da zero di un’applicazione mobile, non vengano trovati dal tuo utente con il rischio di recensioni negative o peggio della cancellazione dell’app dal suo smartphone.

Ah, tieni presente che tutto questo processo potrebbe risultare inutile se l’app non viene approvata da parte degli App Store,
COSA?? Eh sì, è proprio così. Tutti noi scarichiamo le app direttamente su Google Play (nel caso di app Android) e su App Store (nel caso di app iOS), ma il meccanismo di inserimento non è automatico. Esistono infatti delle figure, i revisori degli store, che controllano gli standard di qualità delle app e decidono se approvare o meno la pubblicazione all’interno dell’app store.
Vi possiamo garantire per esperienza diretta che i revisori sono molto severi e imparziali nelle loro valutazioni e non si fanno impietosire davanti a nulla. Noi li chiamiamo affettuosamente “I Dissennatori”.
Per farvi un esempio pratico, se vogliamo realizzare un’app per l’e-commerce dovremo tassativamente garantire al nostro utente la possibilità di poter navigare l’applicazione sfogliando i prodotti senza doversi registrare, e chiedere la registrazione soltanto nel momento in cui il nostro cliente abbia messo i prodotti nel carrello e deciso di procedere verso il checkout!
Oppure, più semplicemente che se attiviamo la fotocamera posteriore del telefono, l’utente venga avvisato di questo, altrimenti l’app non passa. Ci è capitato spesso di dover modificare l’idea di app del cliente che aveva immaginato delle funzioni che non sarebbero mai state approvate dagli App Store.


Qualche buona notizia

Dopo questa nuotata in questo mare di spese e di processi complicati, stendiamoci sulla riva a tirare un po’ il fiato.
Abbiamo esaminato velocemente ogni fase critica nella creazione di un applicazione mobile e speriamo che, data la grande quantità di variabili coinvolte, sia emerso quanto sia difficile (e poco serio) determinare il prezzo di un’app basandosi soltanto sulla descrizione di un’idea.
Non possiamo quindi lasciarti un listino prezzi, anche se daremmo una mano per poterlo fare, perché ci semplificherebbe di sicuro la vita, tuttavia ti possiamo lasciare con qualche certezza:

Per la realizzazione di qualsiasi applicazione, semplice o complessa che sia, ci deve essere alla base un vero e proprio progetto che coinvolga sia il team di sviluppo che il cliente che lo richiede.
Come per un Business Plan, anche il progetto di sviluppo diventa obsoleto nel momento in cui viene pubblicato: è del tutto normale che il committente richieda modifiche o nuove funzioni ma avere un progetto di base ci dà la possibilità di decidere se quelle modifiche possano far parte dell’attuale versione di sviluppo senza portare grandi e costosi stravolgimenti o posticiparle alle nuove versioni da lanciare.

Solitamente per la realizzazione di progetti di sviluppo app è necessario un tempo minimo di tre mesi e le tempistiche spesso si allungano perché il cliente non si accontenta della versione base dell’app e richiede integrazioni, estensioni e funzionalità extra o avanzate.
Per questo motivo abbiamo iniziato a sviluppare applicazioni modulari come LavUp e BUONAPPE, che richiedono soltanto l’assemblaggio di funzioni già sviluppate in precedenza, riducendo così le tempistiche di realizzazione da 2 a 8 settimane in base alle personalizzazioni richieste.
Anche nel caso di un’applicazione su misura, non è necessario - e nemmeno consigliabile - buttarsi a capofitto sulla release definitiva - si può, si deve procedere per gradi, realizzando innanzitutto un MVP (Minimum Viable Product).

MVP

Dato che la maggior parte del costo di sviluppo di un’applicazione dipende dal suo scopo, dalle esigenze del committente e dal budget messo a disposizione, la realizzazione di un MVP permette di abbassare i costi di sviluppo senza sprecare le risorse a disposizione.
In pratica è la versione di un app con caratteristiche appena sufficienti per essere utilizzabile dai primi clienti, i quali possono quindi fornire feedback per lo sviluppo futuro del prodotto stesso. Questo è utilissimo per capire se l’idea dell’app è effettivamente buona vista dagli occhi degli utenti, per fornire uno strumento funzionante da mostrare ad investitori e business angels; orientare lo sviluppo dell’app completa e ridurne considerevolmente i costi di ricerca e sviluppo.

Un MVP solitamente viene realizzato in tempi relativamente brevi (6-12 settimane per il completamento) con un design in low-fidelity e servirà come base da utilizzare per implementare il progetto completo.


Conclusioni

Giunti a questo punto dovrebbe essere abbastanza chiaro che per evitare ogni spreco di tempo, denaro ed energia è meglio rivolgersi a professionisti del settore. Grazie all’esperienza maturata è più facile inquadrare innanzitutto le necessità del committente e sviluppare l’app più adatta alle sue esigenze tenendo conto soprattutto del budget a disposizione.

Digital Yogin può offrirti un servizio completo che comprende differenti macro-aree:

  • Analisi

  • Design

  • Sviluppo

  • Monitoraggio

  • Marketing e promozione

  • Assistenza

Scegliere un’agenzia per sviluppare un’app ha certamente dei costi maggiori rispetto ai freelance, ma ha anche dei benefici e riserva meno “sorprese”, riuscendo a trovare le risorse adatte al tuo progetto, che esulano la competenza del singolo sviluppatore. Un’agenzia ti potrà sicuramente offrire una garanzia di continuità e un affiancamento continuo durante tutte le fasi:

  • Fase di progettazione dell’applicazione: studiamo nel dettaglio le scelte grafiche, di design e di contenuto che possa dar valore al tuo brand.

  • Fase di sviluppo: il coding realizzato per più piattaforme, comprensivo delle fasi di test e debugging.

  • Fase di distribuzione: forniamo strategie di marketing e promozione che aumentino la sua visibilità facendola conoscere a più utenti possibili.

  • Fase di mantenimento: monitoriamo il corretto funzionamento intervenendo tempestivamente per correggere eventuali errori e ti forniamo un supporto continuo, qualora ne avessi bisogno per eventuali modifiche o aggiornamenti dell’app.


Grazie di aver letto questo articolo, speriamo che ti abbia aiutato a far luce su questo interessante mondo. Se hai domande o commenti, siamo a tua disposizione.
Ma forse, se sei arrivato a leggere fino a qui, significa che hai un’idea in mente, e noi non vediamo l’ora di conoscerla.

 
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